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GENITORI E NONNI: I CONFLITTI NELL’EDUCAZIONE

Negli ultimi decenni gli approcci educativi e le modalità relazionali all’interno delle famiglie sono cambiate rispetto a quelle del passatoe questo non ha solo inciso nel trovare un nuovo sguardo da parte dei genitori, ma anche nel ruolo dei nonni che comunque rivestono una presenza importante all’interno della famiglia.Come gestire allora la situazione per evitare i conflitti?



Una scena già vista

Questo è un tema che mi è stato presentato diverse volte all’interno delle mie consulenze e a volte è un vero e proprio problema all’interno della famiglia. I genitori si rivolgono a me per intraprendere un percorso consapevole sull’agire educativo nei confronti dei propri figli e poi si ritrovano a lottare con archetipi educativi dei nonni che sono completamente opposti ai valori e agli obiettivi che i genitori si pongono come figure di accudimento del piccolo.

La voglia di educare i nonni a mantenere una stessa linea educativa spesso si scontra poi con pensieri ed emozioni contrastanti come per esempio “mi sento in colpa perché d’altra parte i nonni già mi danno una mano pazzesca, non posso pretendere” oppure “e ma sono anziani, non capirebbero mai, non è che posso arrivare io e modificare il loro modo”. È faticoso gestire tutta questa centrifuga di dinamiche. Ed è faticoso ogni volta assistere all’ennesima affermazione dei nonni “ne ho cresciuti 4 io, saprò bene come si fa” mentre tu genitore magari, ce la stai mettendo tutta per essere la migliore versione di te stessa e tutto questo sembra che non riconosca lo sforzo e l’impegno che ci state mettendo tu e tuo marito.

Aiuto o invadenza? Una linea sottile


Quando nasce un figlio tutte le aspettative che ci si crea a causa anche dei bombardamenti pubblicitari che vengono un’immagine irreale della famiglia perfetta, con la casa perfetta e il bimbo perfetto, vengono a distruggersi quando si incontra la vera realtà: non solo il bambino che piange, le poppate notturne, le notti insonni, ma anche la gestione di nuovi equilibri all’interno del rapporto di coppia che cambia moltissimo. E inoltre spesso ci porta anche a rivedere con occhi diversi il rapporto con i propri genitori da una prospettiva diversa forse più “paritaria” e nascono così vissuti passati da rielaborare e digerire. Spesso all’inizio capita che i figli fatichino a sentirsi pienamente a proprio agio nel nuovo ruolo genitoriale ma dall’altra parte anche per i nonni diventa difficile “lasciare il timone” riconoscendo loro il pieno ruolo genitoriale. È sempre importante avere entrambi i punti di vista per empatizzare e raggiungere armonia e comprensione. Perché lo sappiamo bene, in ogni famiglia ogni membro cerca di fare di tutto per poter essere di maggior aiuto, ma il confine tra aiuto e invadenza è sottile. Per esempio durante le prime settimane ci sono genitori che apprezzano la presenza rassicurante dei nonni, altri genitori che hanno invece bisogno della propria intimità e preferiscono non avere interferenze. O ancora, quando il bambino diventa più grande, uno dei temi più ricorrenti di conflitto tra genitori e nonni è quello che riguarda le regole. L’aiuto concreto del nonno che si scontra con la differenza di pensiero del genitore.

Empatia verso il ruolo prezioso dei nonni

Bisogna riconoscere il ruolo preziosissimo dei nonni, per chi ha la fortuna di poterli godere. I nonni spesso sono un aiuto pratico e organizzativo che permette di eliminare eccesso di carico che il genitore si porta. Inoltre la figura del nonno o della nonna può a volte essere la “mano calda” che coccola e allevia la preoccupazione del genitore data dall’inesperienza. È una risorsa sempre preziosa nella crescita dei bambini, un incontro speciale tra due generazioni che crea arricchimento. Il dono più prezioso che i nonni fanno al nipote è il tempo: nella quotidianità così veloce e definita da programmi, i nonni offrono uno spazio di libertà e sosta in cui il tempo si dilata con il gioco e la lentezza, elementi fondanti per la crescita emotiva e cognitiva del bambino.

Quando un figlio nasce però, non solo avvengono cambiamenti nel cervello e nella routine dei genitori, ma anche alle persone che diventano nonni è richiesto di compiere un vero e proprio “salto” generazionale: diventare nonni comporta il passaggio alla terza generazione e rappresenta un avvicinamento alla terza età; essi possono elaborare sentimenti ambivalenti ad esempio la gioia per l’arrivo di un nipotino e allo stesso tempo la preoccupazione per il proprio invecchiamento e per il futuro. Quindi come è bene e utile sentire il proprio stato d’animo (sia per il genitore sia per il nonno) e poterlo digerire e legittimarlo, così è utile accogliere ciò che si può provare all’interno del proprio nuovo ruolo e poterlo comunicare al genitore o al nonno così da poter entrare in una relazione di intima comprensione e connessione che evita la nascita di conflitti.

Nella pratica


Si Elisa, tutto vero, ma quando porto mio figlio dalla nonna e la nonna da regole tutte contrarie alle nostre e utilizza approcci che non condivido come fare? Soprattutto se questa nonna è la suocera! Allora caro genitore, voglio dirti innanzitutto che è giusto che i nonni facciano i nonni, il loro ruolo è diverso da quello del genitore… che hanno già attraversato! Qui, vi darò alcuni elementi da tenere bene in mente per poter avere un rapporto sereno ed evitare malintesi. Questo articolo e questi elementi sono utili da leggere, sia per i genitori, sia per i nonni:

  • I genitori è bene che esprimano in modo chiaro e rispettoso i loro bisogno e le loro aspettative

  • I genitori devono definire i loro spazi senza timore e comunicarli in maniera chiara, invitandoli a evitare le sorprese e capitare a casa vostra a qualsiasi ora.

  • I nonni devono essere consapevoli che l’importanza del loro ruolo sta nella complementarità rispetto a quello genitoriale, e che non dovranno mettere in discussione l’autorevolezza del genitore, soprattutto davanti al bambino.

  • I nonni devono essere chiari con i propri figli (appena diventati genitori) e chiarire cosa possono fare e cosa non possono fare per loro in base alle proprie energie e tempo e volontà, senza aver paura di offendere.

  • La comunicazione chiara e trasparente aiuta tutti, per una gestione serena.

  • Dopo un litigio fate sempre la pace

  • I nonni devono cercare di rispettare le regole stabilite dai figli per aiutare i nipoti ad avere una coerenza educativa

  • Nonni: fate apprezzamenti positivi ai vostri figli, fateli sentire bravi genitori

  • Offrite consigli, ma non aspettatevi che vengano per forza accettati

  • I nonni devono evitare di intromettersi nei problemi di coppia dei figli

  • Condividete tra nonni, nipoti, genitori le vostre passioni

  • Sono certa che voi abbiate le risorse innate per poter creare il giusto clima ed equilibrio per voi!

Un consiglio pratico per come comunicare, senza offendere, i nonni e allo stesso tempo nutrire un’educazione consapevole ed efficace per il vostro bambino. Un esempio pratico in cui sono certa che molti di voi ci si potrebbero ritrovare: Il genitore sta lavorando su un approccio rispettoso al fine di educare il proprio figlio all’autostima e al valore delle emozioni e quindi ha letto, studiato, gli hanno riferito che un buon utilizzo della comunicazione sarebbe “amore, lo vedo che sei arrabbiato, piangi pure, hai ragione, io sono qui”

Poi… abbiamo la nonna che invece al nostro bambino dice: “mamma mia che scenate questo bambino! Sei piccolo per caso? Su dai, veloce, piagnucolone!”

E il genitore comincia a infuocarsi dentro.

COSA FARE? La cosa migliore è educare indirettamente le persone che affiancano il tuo bambino e allo stesso tempo comunicare a tuo figlio con il tuo approccio. Per fare questo, davanti a una situazione del genere, tu genitore, ti metti davanti ai nonni e a tuo figlio, e affermi “Amore, forse la nonna non aveva capito che per te quella macchina era importante, prova a dirglielo, hai ragione ad essere arrabbiato, ti capisco”


 

E tu, come gestisci la relazione con i nonni: genitori o suoceri?



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